Prende il via il 28 dicembre 2024 a Thiene (VI) nella chiesa di S. Vincenzo alle ore 18,30 il primo festival di musica antica dell’alto vicentino!

Il M.A.A.V. festival è il risultato della coprogettazione con il comune di Thiene e le altre due associazioni CorOrchestra e Inartesalus che gestiscono lo storico istituto Musicale città di Thiene. Un traguardo importante per la città di Thiene che non aveva un festival dedicato alla musica antica strutturato. 

Per la prima volta in occasione del concerto dell’ensemble “A due voci” verranno eseguite musiche di Agostino Faccho: organista attivo a Vicenza dal 1624 al 1662, ha accompagnato i maestri di cappella a partire da LeoneLeoni e a seguire Amodio Freddi, Gaspare Filippi , Biagio Marini e Giovanni Antonio Freschi. Musiche inedite per la prima volte eseguite dopo secoli in questo territorio.

Il programma prevede un excursus di brani musicali composti a partire dai primi
decenni del ‘600 fino ad arrivare a Bach.
Si tratta di repertori sacri, con particolare attenzione alla devozione Mariana e
all’Avvento del Cristo nella tradizione Cattolica, fino ad arrivare alla contemplazione
natalizia per la nascita del Bambino Gesù.
Gli autori che si propongono sono i maggiori autori dell’epoca: Monteverdi,
Frescobaldi, Grandi, Viadana fino a Schütz, Praetorius e Bach, ma senza disdegnare i
locali compositori di area veneta e vicentina in particolare, come Agostino Faccho.
I testi sono presi dalla liturgia o sono testi devozionali e mettono in evidenza tutte
quelle caratteristiche della fede espressa in modo personale e pieno di pathos, che era
la cifra dell’epoca.
Tra i brani cantati vengono inseriti degli esempi strumentali di letteratura organistica
che aiutano ancora di più a vivere la vicinanza della Madre e del Figlio nella piena
contemplazione del mistero incarnato.

A 2 VOCI

Nadia Caristi canto
Laura C. Fabris canto
Daniele Cernuto violoncello barocco
Ornelio Bortoliero terzo comodo all’organo

L’ensemble “A 2 VOCI ” vuole ricreare il clima sonoro che dall’inizio del ‘600 fino
all’età di Bach si poteva ascoltare nelle cantorie delle cappelle che sperimentavano il
Canto espressivo della nuova lezione detta “Seconda Prattica”. Si tratta di mottetti e
concerti spirituali con l’accompagnamento del Basso cifrato all’organo, dove le voci,
sole o in abbinamento, esprimono tutta la liricità del testo poetico. I musicisti del
periodo adornavano di suoni, di figure melodiche e di affetti le liriche sacre e
devozionali che volevano esprimere i sentimenti della fede e che erano,

contemporaneamente anche la nuova espressione di elevazione con il più alto grado
di arte vocale e sonora del tempo.
Oltre alle musiche vocali si alternano brani alla sola tastiera che esaltano la
caratteristica costruzione polifonica che rimane, comunque, il sigillo tipico della
musica ecclesiastica di ogni tempo.

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