Le sfide di ogni anno
Ogni anno è una sfida, quella di poter scommettere ancora una volta di riuscire a realizzare con pochissime risorse economiche a disposizione un festival di musica antica che possa proiettare Sassari nella dimensione internazionale che merita.
Il festival quest’anno si apre anche al territorio decentrando un concerto nella bellissima chiesa romanica Nostra Signora della Pazienza di Uri. Novità questa che permette di conoscere anche luoghi meno frequentati ma di grande fascino. Questa esperienza diventa ogni anno più “leggera” perché sostenuta sempre di più dalla solidarietà e dalla condivisione del nostro entusiasta pubblico.Grazie a voi, alle mail che riceviamo, ci rendiamo conto di quanto sia necessario per la Città avere un respiro diverso che ne migliora la qualità della vita e permette la socializzazione e, non trascurabile, alimenta l’economia locale.
Insomma siamo felici ed orgogliosi di riuscire anche quest’anno sicuri che non mancherà il vostro sostegno.
Quest’anno il concerto inaugurale sarà affidato a Cipriana Smarandescu a Andrea Riderelli, graditi ritorni e docenti della nostra Accademia di musica antica intitolata al musicista Cristòbal Galán.
Di raffinato gusto anche il programma dedicato alla tecnica della scordatura del violinista Attilio Motzo accompagnato dalla clavicembalista Alessandra Artifoni e dal liutista Calogero Sportato. Il concerto sarà decentrato a Uri presso la chiesa Nostra Signora della Pazienza.
Il programma “O felici occhi miei” del Collegium pro musica è un reading-concert costruito intorno al mito di Narciso, dove si intrecciano in un unicum musica, parole e immagini. Stefano Bagliano ai flauti Andrea Coen al clavicembalo saranno il tessuto su cui il racconto di Mariagrazia Liberatoscioli viene intrecciato per realizzare tutta la tavolozza dei sentimenti.
Il concerto di Tommaso Luison e Willelm Peerik è incentrato su melodie popolari e sulla utilizzazione della tecnica della “scordatura”. Un originale viaggio intorno all’Europa dal titolo “Venezia, l’Adriatico e
la Mitteleuropa” Una molteplicità di stili tra scordatura, devozione e musica popolare tra il XVII e XVIII secolo, arricchito dal suono del violino barocco e del clavicembalo.
Il concerto della Corale Santa Cecilia sarà diviso in due parti, la prima monteverdiana vedrà protagonista la voce del soprano Valentina Satta accompagnata alla tiorba da Calogero Sportato entrambi docenti della nostra accademia di musica antica intitolata al musicista Cristòbal Galán. La seconda parte il Magnificat di Francesco Durante diretto da Matteo Taras.
Conclude il festival il concerto di Dolci Accenti ensemble che propone delle sonate inedite per flauto e basso continuo. Il manoscritto di Napoli del compositore Stulichi viene interpretato dal flauto traverso di Jana Bitti accompagnata dalla tiorba arciliuto e chitarra da Calogero Sportato e dalla viola da gamba di Daniele Cernuto.
Naturalmente come ogni anno la nostra attenzione è rivolta ai giovani talenti. A loro verranno dedicate due masterclass di violino e violino barocco e di clavicembalo tenute da Tommaso Luison e Willelm Peerik. Altro appuntamento di formazione sarà in collaborazione con l’associazione Mousikè e JSBACH.IT società bachiana italiana. Una conferenza dal titolo “J.S. Bach dal Liuto alla Chitarra” tenuta da Renata Arlotti, chitarra, Maria Borghesi, musicologa e Calogero Sportato liuto.
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